Rimorchi leggeri – Definizione e categorie
Come specificato in fase introduttiva, vengono
tecnicamente definiti “leggeri” i rimorchi omologati con massa
complessiva a pieno carico non superiore a 3500 kg. e dotati,
quanto meno quelli con massa totale superiore a 750 kg., di
dispositivi di frenatura ad inerzia.
Questi veicoli si differenziano sostanzialmente dai rimorchi
aventi massa totale superiore a 3500 kg. per le soluzioni tecniche
adottate nella loro costruzione e per il sistema di frenatura
che impone l’impiego di un diverso tipo di motrice per il loro
traino. I rimorchi di massa totale superiore a 3500 kg. sono
infatti equipaggiati di dispositivi di frenatura ad aria
e sistema abs e devono pertanto essere
agganciati a motrici con dotazioni specifiche.
Il legislatore, per contro, definisce (art. 116 del Codice
della Strada) il rimorchio leggero quello con massa complessiva
a pieno carico fino a 750 kg. Questa indicazione ha fondamentale
rilevanza in taluni casi di abbinamento
del rimorchio a determinati tipi di motrice per la categoria
di patente di guida necessaria.
Per nostra semplicità espositiva si è tuttavia
preferito includere nella categoria dei “rimorchi leggeri” tutti
quelli omologati con massa complessiva a pieno carico entro
il limite di legge consentito di 3500 kg.
Da un punto di vista strettamente normativo, i rimorchi sono
poi classificati in distinte categorie definite dalla direttiva
n. 70/156/CEE e riconosciute a livello internazionale.
Rimorchi di categoria O1 con massa complessiva
a pieno carico fino a 750 kg.
Rimorchi di categoria
O2 con massa complessiva a pieno carico oltre 750 kg. e fino a 3500
kg.
Un’ulteriore distinzione dei rimorchi,
in riferimento al loro uso e per gli aspetti normativi specifici,
permette di evidenziare le seguenti principali sub-categorie.
> Carrelli appendice
>
Rimorchi destinati al trasporto di attrezzature
turistiche e sportive (rimorchi T.A.T.S.)
>
Rimorchi per trasporto cose in genere
>
Rimorchi per usi speciali e per impieghi specifici (esclusi
rimorchi T.A.T.S.)
>
Telai montati per rimorchi da carrozzare
Carrelli
appendice
Il carrello appendice, come definito nell’ultimo comma dell’art.
54 del Codice della Strada, costruibile ad un
solo asse, è destinato al trasporto di bagagli,
attrezzi e simili. Il suo uso deve essere di tipo privato e
non professionale e non può essere adibito al trasporto
di merci per conto terzi.
Il carrello appendice non è soggetto
ad autonoma immatricolazione ma deve essere abbinato ad uno
specifico veicolo trattore annotando sulla carta di circolazione
di quest’ultimo i dati identificativi
del carrello stesso. Questa operazione deve essere effettuata presso gli Uffici Periferici del Dipartimento
Trasporti Terrestri (ex Uffici Provinciali della Motorizzazione
Civile), presentando fisicamente alla verifica entrambi i veicoli.
I carrelli appendice si distinguono
nella seguenti sotto categorie in relazione alle loro dimensioni,
alle masse massime ammissibili nonché alla massa a vuoto
del veicolo trattore.
1° categoria : carrello con lunghezza massima di
2,00 m. (compresi gli organi di traino), larghezza massima di
1,20 m. e massa complessiva a pieno carico massima di 300 kg.
Abbinabile ad autoveicolo trattore di massa a
vuoto non superiore a 1000 kg.
2° categoria : carrello con lunghezza massima di
2,50 m. (compresi gli organi di traino), larghezza massima di
1,50 m. e massa complessiva a pieno carico massima di 600 kg.
Abbinabile ad autoveicolo trattore di massa
a vuoto superiore a 1000 kg.
3° categoria : carrello con lunghezza massima di
4,10 m. (compresi gli organi di traino), larghezza massima di
1,80 m. e massa complessiva a pieno carico massima di 2000 kg.
Abbinabile ai soli autobus di massa a vuoto
superiore a 2500 kg.
Il carrello appendice è privo
di propria targa e sullo stesso deve essere apposta la sola
targa ripetitrice dell’autoveicolo trainante anch’essa rilasciata
dagli Uffici Periferici del D.T.T. dietro specifica richiesta.
L’impiego del carrello appendice è chiaramente condizionato
dallo specifico abbinamento alla vettura motrice ed alle limitazioni
imposte dalla sua effettiva destinazione d’uso.
Ulteriori aspetti peculiari di uso sono dati
dal fatto che sul carrello appendice il carico non può
sporgere dalla sagoma dello stesso né in lunghezza né
in larghezza. Inoltre, la sua larghezza massima non deve comunque
superare quella dell’autoveicolo trattore e l’altezza massima
non deve essere superiore a 2,50 m.
Rimorchi
destinati al trasporto di attrezzature turistiche e sportive
(rimorchi T.A.T.S.)
I rimorchi T.A.T.S., come da loro definizione, sono specificamente destinati
al trasporto di attrezzature turistiche e sportive definite
all’atto della loro omologazione. I rimorchi sono pertanto realizzati
con configurazioni di carrozzeria e struttura
tali da renderli adatti ad uno specifico impiego.
Sul mercato sono disponibili rimorchi per il trasporto dei
seguenti tipi di attrezzature (elenco
esemplificativo e non necessariamente esaustivo).
> Rimorchi per trasporto
imbarcazioni
> Rimorchi per trasporto alianti
> Rimorchi per trasporto motociclette
> Rimorchi per trasporto vetture (da competizione ed
auto storiche)
> Rimorchi per trasporto cavalli (van)
> etc.
La specificità di impiego è
fondamentale. A parte la configurazione strutturale del veicolo,
su un rimorchio ad esempio adibito al trasporto di
imbarcazioni non possono essere caricati altri tipi di
attrezzature. Inoltre, i beni trasportati non possono costituire
oggetto di commercio.
Queste particolarità hanno generato in taluni casi
dei problemi agli utenti ed innumerevoli contestazioni da parte
delle forze dell’ordine, spesso ingiustificate.
Ad esempio, sono sorte contestazioni per l’uso dei rimorchi
TATS adibiti al trasporto cavalli quando sullo stesso viene
caricato il fieno destinato agli animali oppure quando i rimorchi
TATS per trasporto motocicli vengono utilizzati per il trasporto
di motoslitte.
L’uso promiscuo dei rimorchi è consentito in molti
paesi europei anche quando i veicoli sono originariamente strutturati
per uno specifico impiego. Questo non è invece ancora
consentito in Italia.
Invitiamo gli utenti interessati a segnalarci casi
che possono avere generato contestazioni o differenze interpretative
in modo da poter verificare gli aspetti legali e, ove ne
esistessero i presupposti,
intervenire presso gli enti competenti in modo da avere quanto
meno un comportamento univoco da parte delle autorità
preposte ai controlli.
In base alle disposizioni vigenti, i rimorchi T.A.T.S., indipendentemente dalla
massa complessiva a pieno carico riconosciuta all’atto dell’omologazione,
possono essere trainati anche con motrici aventi massa rimorchiabile
inferiore a tale valore ma comunque entro il limite della “massa
minima complessiva a pieno carico riconosciuta per il traino”
stabilita dal costruttore e indicata sulla targhetta identificativa
del veicolo.
Ad esempio, un rimorchio TATS omologato con massa complessiva
a pieno carico di 2000 kg. e massa minima complessiva riconosciuta
per il traino di 1500 kg. non dovrà necessariamente essere
abbinato ad una motrice con capacità di traino di 2000
kg. ma potrà anche essere trainato da un veicolo trattore
avente massa rimorchiabile comunque non inferiore al limite minimo. In questo caso,
la portata utile effettiva del rimorchio TATS è data
dalla differenza tra la massa rimorchiabile della motrice e
la massa a vuoto del rimorchio stesso. L’utente avrà
l’obbligo di caricare effettivamente il rimorchio fino al limite della massa rimorchiabile della sua motrice. Eventuali
controlli da parte delle forze dell’ordine dovranno stabilire
la massa massima effettiva mediante verifica sulla bascula
e non pretendere di imporre tale valore secondo quanto indicato
sulla carta di circolazione del rimorchio come massa complessiva
a pieno carico di omologazione.
Rimorchi
per trasporto cose in genere
Questa sub-categoria comprende tutti i rimorchi in genere
non diversamente destinati ad un particolare uso o attrezzati
permanentemente per un impiego speciale.
Possono pertanto essere inseriti tutti i rimorchi con carrozzeria
pianale, cassone o furgone, senza determinate limitazioni di
peso (comunque entro il limite di 3500
kg. di massa complessiva a pieno carico) o dimensioni (fatto
salvo quanto stabilito dal Codice della Strada per i limiti
di ingombro massimo dei veicoli e del carico trasportato).
L’offerta dei costruttori italiani per questo tipo di rimorchi
è piuttosto ampia e diversificata
e permette di soddisfare le più diverse esigenze di trasporto
e movimentazione.
La mancanza di una specificità di
impiego rende il rimorchio di questo genere particolarmente
adatto per tutti gli usi, compatibilmente con i limiti di peso,
sporgenze e sistemazione del carico e ingombri massimi imposti
dalle caratteristiche costruttive del veicolo o dalle disposizioni
contenute nel Codice della Strada.
Rimorchi
per usi speciali e per impieghi specifici (esclusi rimorchi
T.A.T.S.)
In questa categoria possono essere inseriti tutti i rimorchi
permanentemente allestiti con particolari attrezzature ancorate
al proprio telaio (ad esempio, rimorchi ad uso speciale gruppo
elettrogeno, motosaldatrici, motopompe, etc.) oppure attrezzati per impieghi
specifici (ad esempio, rimorchi per uso uffici, laboratori mobili,
rimorchi a uso spettacoli viaggianti,
etc.).
L’impiego di questo genere di rimorchi presuppone un interesse
di carattere professionale da parte dell’utente ed una scelta
imposta da precise esigenze.
Telai
montati per rimorchi da carrozzare
Molti costruttori offrono rimorchi tecnicamente definiti
come “telai montati da carrozzare” da destinare ad ulteriori
allestimenti o al montaggio permanente di specifiche attrezzature
da parte di allestitori professionali e carrozzerie.
I rimorchi sono solitamente forniti a livello di telaio completo
delle dotazioni base ma privi di una specifica carrozzeria sovrastante,
con l’indicazione dei limiti di carrozzabilità
e di distribuzione dei pesi da rispettare in fase di
allestimento.
Il rimorchio allestito dovrà essere sottoposto a visita
e prove presso i competenti Uffici Periferici del Dipartimento
Trasporti Terrestri (ex Uffici Provinciali della Motorizzazione
Civile), prima della messa in circolazione, per la determinazione
della massa a vuoto, delle dimensioni e del tipo di carrozzeria
o attrezzatura installata.
La disponibilità di telai montati consente la realizzazione
di veicoli speciali in esemplare unico per i quali non è
tecnicamente o economicamente giustificata una
omologazione di serie oppure per fare fronte ad esigenze
di trasporto non diversamente soddisfatte.
Rimorchi leggeri – Caratteristiche costruttive, principali
dotazioni e consigli per l’uso e la manutenzione
Il rimorchio è un veicolo destinato alla circolazione
stradale. Come tale deve essere costruito completo di tutte
le dotazioni essenziali per il suo traino in condizioni di sicurezza
ed in funzione della propria destinazione d’uso.
Di seguito si riportano alcune indicazioni di carattere generale
relativamente alle dotazioni principali
che equipaggiano i moderni rimorchi.
Struttura
del telaio e del timone
La struttura del telaio e del timone viene ormai usualmente
realizzata in profilati in acciaio
e zincata a caldo per immersione. Le tecniche costruttive possono
prevedere un assemblaggio del telaio tramite singoli elementi
imbullonati oppure l’insieme viene
ottenuto a mezzo saldatura. Possono essere impiegati profili
aperti piegati oppure profili a cavità chiusa.
Il costruttore ha comunque la responsabilità
di un corretto dimensionamento della struttura nel suo insieme
in funzione della massa caricata e delle sollecitazioni previste,
utilizzando adeguati margini di sicurezza.
L’impiego della zincatura a caldo come processo protettivo
delle superfici permette il mantenimento dell’integrità
delle stesse nel tempo, salvo urti accidentali che possono asportare
o scalfire lo strato di zinco. In questo caso, il materiale
grezzo di origine potrà ossidare
con fenomeni di ruggine.
I telai verniciati richiedono una maggiore attenzione, da
verificare in funzione del processo di lavorazione adottato
dal costruttore. In questo caso, soprattutto a seguito della
permanenza in ambienti salini e nel caso in cui il trattamento
non abbia previsto adeguate lavorazioni preliminari di protezione
della superficie grezza (ad esempio, sabbiatura), l’eventuale
presenza di ruggine o di porzioni sfogliate a seguito di semplici
urti può essere più evidente nel tempo.
Consigli per l’utente :
> verificare l’integrità della zincatura;
> in caso di presenza di parti arrugginite a seguito
di urti accidentali o di naturale perdita di copertura, intervenire
con una pulizia della superficie interessata, un trattamento
con fondo epossidico ed una finitura
con zincante a freddo;
> per i telai verniciati, l’intervento prevede le stesse
fasi salvo l’impiego di uno smalto poliuretanico di finitura dello stesso tipo utilizzato in origine.
In questo caso è consigliabile richiedere al costruttore informazioni circa il processo ed il tipo di materiali adottati.
Dispositivi di frenatura
I rimorchi leggeri sono dotati di un sistema di frenatura
ad inerzia, ormai collaudato da anni di impiego,
regolamentato da specifiche normative europee (direttive n.
71/320/CEE – 98/12/CE) applicate in maniera relativamente omogenea
in tutti i paesi dell’unione.
Il sistema si compone di un dispositivo di comando ad inerzia
e agganciamento alla motrice, della trasmissione di collegamento
ai freni ruota ottenuta con tiranti rigidi e cavi flessibili
e di freni con ganasce ad espansione.
Il principio di funzionamento è relativamente semplice.
L’attivazione della frenatura è effettuata
da un ammortizzatore idraulico presente nel dispositivo di comando
che si comprime per la spinta ad inerzia del rimorchio con il
proprio peso a seguito della frenatura della motrice. La trasmissione
degli sforzi avviene tramite appositi
leveraggi previsti sul dispositivo
di comando, da un tirante rigido e dai cavi flessibili collegati
ai freni ruota. Questi ultimi sono solitamente del tipo a tamburo
con ganasce ad espansione ad attrito. I cavi flessibili, sotto
sforzo per l’azione esercitata dal tirante rigido, determinano
tramite leve interne l’espansione delle ganasce.
Il dispositivo di comando è poi
dotato della leva per il freno di stazionamento completa
di cremagliera, in molti casi con azionamento assistito da molla
a gas, agente su tutte le ruote del veicolo per il tramite degli
stessi elementi di trasmissione del freno di servizio.
I moderni rimorchi sono dotati di dispositivi già
omologati in conformità alle direttive sopra citate che
hanno definitivamente reso obbligatorio l’impiego di freni dotati
di dispositivo automatico di sgancio dell’azione frenante in
retromarcia e ganasce prive di amianto.
Da qualche anno anche in Italia i rimorchi con massa complessiva
fino a 750 kg. possono essere omologati e forniti privi di dispositivi
di frenatura. Il loro traino è tuttavia condizionato
da un rapporto di peso con la vettura motrice pari a 1:2.
Ad esempio un rimorchio non frenato del peso complessivo a pieno
carico di 500 kg. può essere trainato da una vettura
motrice avente una massa a vuoto di almeno 1000 kg. I rimorchi
privi di freni devono comunque essere
dotati di cunei fermaruote per il
loro stazionamento.
L’eventuale acquisto di un rimorchio non frenato, peraltro
molto più diffuso nei paesi europei, impone alcune attenzioni
supplementari quali la verifica dell’abilitazione al traino
della motrice, la massa a vuoto della stessa, l’eventualità
di un sovraccarico seppure saltuario, la copertura assicurativa
(sono stati segnalati casi in cui le compagnie di assicurazione hanno rifiutato la garanzia per rimorchi
non frenati), il tipo di carico trasportato.
La capacità di frenatura di un rimorchio, strettamente
correlata alla massa complessiva a pieno carico di
omologazione, è un fattore importante per il traino
in condizioni di sicurezza. Nella scelta del rimorchio deve
essere tenuta in considerazione l’eventualità di un sovraccarico
oltre che avere la consapevolezza di quale peso viene effettivamente trasportato sul mezzo. E’ bene quindi
tenere conto di un margine di tolleranza adeguato.
Consigli per l’utente :
> le parti meccaniche in movimento devono
essere mantenute pulite e adeguatamente lubrificate ove necessario;
> lubrificare l’area di lavoro dell’ammortizzatore
idraulico tramite gli appositi ingrassatori;
> accertarsi della scorrevolezza dell’ammortizzatore
idraulico nel caso in cui si percepisca la propria azione di
spinta in maniera irregolare o eccessiva sulla motrice;
> verificare l’integrità del soffietto parapolvere
in gomma;
> verificare l’efficienza del freno di stazionamento;
> verificare il tirante rigido di trasmissione e soprattutto
la scorrevolezza dei cavi flessibili all’interno delle guaine,
ingrassando i punti critici in movimento;
> verificare lo stato di usura delle ganasce tramite
l’apposito foro di ispezione;
> verificare l’adeguata presenza di grasso all’interno
del freno a protezione dei cuscinetti e del fusello centrale;
> accertarsi dell’assenza di gioco sui cuscinetti e
dell’integrità dell’anello paraolio;
> verificare le condizioni delle molle e dei leveraggi interni al
freno per garantire un adeguato funzionamento delle ganasce;
> la capacità di carico di un rimorchio è
condizionata, tra gli altri elementi, anche dalle caratteristiche
del sistema frenante. E’ consigliabile non sovraccaricare il
veicolo e mantenere i carichi entro i limiti per asse indicati
dal costruttore (iscrizioni solitamente riportate sulla targhetta
identificativa del veicolo).
E’ consigliabile sottoporre l’intero sistema di frenatura
ad una revisione completa almeno una
volta all’anno con lo smontaggio completo del freno ruota e
la verifica di tutte le parti componenti.
Per il mantenimento dell’integrità dei freni
e per il loro adeguato funzionamento, i costruttori sconsigliano
tassativamente l’immersione degli stessi in acqua salata.
Nel caso in cui ciò abbia
a verificarsi, il freno deve essere immediatamente pulito con
acqua dolce e sottoposto ad un intervento di revisione generale
appena possibile.
E’ infine consigliabile eseguire i lavori di manutenzione
del sistema frenante presso officine specializzate oppure concessionari
e/o rivenditori del costruttore del rimorchio.
Dispositivi di agganciamento e traino (occhione/giunto a cavità sferica)
Il collegamento tra rimorchio e veicolo
trattore avviene per il tramite di un occhione
o giunto a cavità sferica nel quale deve essere inserita
la sfera dell’organo di traino della motrice. L’accoppiamento
è garantito dall’impiego di componenti unificati a livello europeo e sottostanti a precise
disposizioni di legge per la loro realizzazione ed omologazione
(direttiva n. 94/20/CE). Le sfere utilizzate sono di diametro
50 mm.
I moderni occhioni o giunti a cavità
sferica, seppure di conformazione diversa a
secondo del tipo e del rispettivo costruttore, sono dotati
di un segnalatore di usura e di un dispositivo che permette
di verificarne il corretto accoppiamento con la sfera.
Il segnalatore di usura è
solitamente identificato dalla presenza di riferimenti in colore
diverso (verde e rosso) che indicano uno stato ottimale del
dispositivo (segnalatore sul tratto verde) ovvero una condizione
di malfunzionamento e/o di usura (segnalatore sul tratto rosso).
L’eventuale presenza del riferimento nella zona critica (colore
rosso) può segnalare lo stato di usura
della cavità sferica del giunto oppure un difetto e/o
consumo eccessivo della sfera che si è ridotta di diametro
rispetto a quello minimo prescritto.
In assenza di anomalie e/o difetti
nei componenti, l’accoppiamento tra il giunto a sfera e l’organo
di traino della motrice è garantito con un corretto inserimento
della sfera nella cavità. In questo caso la leva di
apertura del giunto è posta in posizione completamente
abbassata. E’ importante verificare questo
intervento in quanto in caso di non corretto abbinamento
il rimorchio si può sganciare accidentalmente con pesanti
conseguenze in termini di sicurezza.
Le operazioni di agganciamento sono
le seguenti : (a) avvicinare il rimorchio alla vettura motrice;
(b) azionare il ruotino pivottante
di manovra per sollevare il giunto sopra la sfera; (c) agganciare
il cavetto di sicurezza; (d) azionare il ruotino pivottante
in senso inverso per abbassare il giunto sopra la sfera; (e)
aprire la maniglia del giunto; (f) proseguire con la manovra
del ruotino per abbassare il dispositivo; (g) inserire la sfera
nella cavità del giunto. La leva del giunto si abbasserà
automaticamente ad accoppiamento avvenuto. Accertarsi
infine che la maniglia del giunto sia in posizione chiusa di
marcia.
L’operazione di agganciamento si completa
con il totale sollevamento da terra del ruotino di manovra ed
il suo fissaggio in posizione di marcia tramite l’apposito manettino
e quindi con il collegamento elettrico della spina del rimorchio
nella presa della motrice.
Le operazione di sganciamento sono inverse a quelle
descritte, previo appoggio del ruotino di manovra a terra.
Consigli per l’utente :
> verificare lo stato di funzionamento delle
parti in movimento del giunto a cavità sferica e mantenerle
pulite e lubrificate ove necessario;
> verificare lo stato di usura del giunto a cavità
sferica e la funzionale apertura/chiusura della maniglia;
> accertarsi dell’integrità del cavetto di sicurezza;
> accertarsi che in fase di marcia il ruotino pivottante sia serrato
in maniera adeguata e non possa svitarsi accidentalmente o a
causa delle vibrazioni;
> verificare che il carico verticale gravante sull’occhione non ecceda
il limite indicato dal costruttore (indicazione solitamente
riportata sulla targhetta identificativa del veicolo).
Dispositivi di illuminazione e segnalazione visiva
I rimorchi sono dotati di dispositivi di
illuminazione e segnalazione visiva di tipo omologato
ed applicati nel rispetto delle quote di visibilità e
distanze tra i componenti prescritte dalle direttive CE pertinenti.
Taluni tipi di rimorchi, in funzione delle loro dimensioni
di massimo ingombro, devono essere dotati di dispositivi supplementari
(ad esempio, luci laterali arancioni
– in sostituzione dei catadiottri
tradizionali – per rimorchi aventi lunghezza superiore a 6 m.
oppure luci di ingombro bicolore per
rimorchi aventi larghezza superiore a 2,10 m.).
Impianto elettrico e connessione con la motrice
I rimorchi sono dotati di impianto
elettrico a 12 volt con alimentazione dall’autoveicolo trattore
ottenuta con l’accoppiamento tra la propria spina e la presa
prevista come parte integrante dei dispositivi di traino della
motrice.
I rimorchi sono sempre stati tradizionalmente dotati di spine standard a 7 poli mentre da qualche anno a questa
parte alcuni costruttori hanno iniziato ad installare spine
a 13 poli anche per fare fronte alle maggiori esigenze di alimentazione
di taluni tipi di rimorchi e caravan.
Gli stessi costruttori di organi
di traino equipaggiano attualmente di serie i loro dispositivi
con prese a 13 poli.
Sul mercato sono tuttavia disponibili validi adattatori per
fare fronte a tutte le esigenze di accoppiamento
(ad esempio auto motrice con presa a 13 poli e rimorchio con
spina a 7 poli oppure viceversa).
Gli schemi di collegamento dei poli, in base al tipo di accoppiamento spina/presa adottato ed alle norme ISO di
riferimento, sono i seguenti.
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